Esordio di un nuovo italiano

16.05.2013 03:06

L'Italia ch'è desta non osa più alzare la testa,

si riempie le orecchie di festa seppure nel volto sia mesta.

L'Italia che arranca, che parla d'artrite seduta a una panca.
 
L'Italia di vecchi dementi, seduti ad un seggio, d'averci lasciato sto schifo son pure contenti.
 
L'Italia tra i banchi d'un'aula che sogna e si vizia, e intanto coltiva operosa un'innata pigrizia.
 
O popolo di schiavi 
dai figli ai propri avi
di vizi lievi e gravi!
 
O popolo drogato dalle utopiche illusioni,
che culli la tua mente con due frivole canzoni!
Risveglia nel tuo cuore le più nobili passioni,
la solidarietà tra gli uomini sia l'urlo che ora intoni.
 
O popolo di santi, di poeti e naviganti, 
di santoni, di cialtroni ciarlatani e rozzi mozzi!
Esalta invece l'arti che ti resero famoso
e nel mostrarle al mondo del tuo nome eri orgoglioso.
 
Risorgi dal torpore del tuo sonno millenario,
la libertà è il tuo prezzo di soldato mercenario.