Eva e Adamo

30.11.2014 16:03

Così il dio di quel nuovo universo creato dal nulla,

oltre ai cieli, i pianeti e le stelle in quel buio totale,

mandò pure una piccola stella d'eguale lucenza

che schiarisse la strada che l'Uomo percorre ogni giorno.

Chiamo Donna quel corpo celeste che brilla all'aurora,

quando egli si sveglia da un tiepido e tenero sogno,

e la prima bellezza che scopre è lo scorcio d'un viso da amare.

 

Benedisse uno spicchio di questa gustosa pietanza,

maledisse anche il seme del resto del frutto

e gli inflisse il più grande suo dono:

 

"I vostri copri cesseranno un giorno di soffrire,

Signora Morte li farà assopire,

ma se non servirete più il Padrone

farò sfiorire ogni colore dalla vostra gioia

d'amarvi e rispettarvi, poichè è Morte che separa.

La mia fedele schiava, perchè anch'essa Donna l'ho creata.

Ognuno avrà il suo posto, ma sapendo di patire 

d'una eterna sofferenza.

L'uno e l'altra, che sia inferno o paradiso, 

condivideranno estremo patimento,

chè i miei servi li divideranno."

 

Di fronte a sì crudele sorte Adamo parve disperato,

sì tanto ad Eva ch'ella volse il viso sul suo lato,

gli impresse un dolce bacio sulle labbra:

"Stringi la mia mano, oggi sono ebbra,

di un potere tanto forte che nemmeno al dio fu dato.

E' un elisir di giovinezza, detto Amore,

è il frutto dello sciogliersi del cuore.

Dalle catene mi puoi liberare,

che ho imposte intorno all'anima che vuole illuminare,

ad ogni buoio sguardo che ogni tanto intristirà i tuoi occhi.

In quel momento Adamo apprese quel segreto,

come se dalla nascita lo avesse già saputo.

Bastò una mano tenera posata sul suo viso

per sillabare attonito parole mai sentite:

"Ti amo", disse ad Eva, col respiro ora mortale,

e già irradiavan luce più di sette paradisi.

 

Un alacrima scorse fino a insinuarsi tra i suoi seni,

il cuore le si gonfiò come a respirare l'ossigeno di quelle parole.

D'improvviso la Donna fu padrona dell'arma più potente mai creata,

una lama tanto affilata da tagliare ogni catena.

Catena essa stessa, ma non per costringere alcuno,

formata da mani e da braccia per chiudersi dentro a un abbraccio,

legata dal capo alla coda da un bacio di soffice acciao.

 

L'Amore, la prima creatura divina sbocciata tra i fianchi d'un vero mortale,

divina in ognuno dei modi che attengono a un dio.

Per questo immortale oltre ogni vasto confine,

più in alto del tempo che spazza paziente

ogni piano di questo universo.

 

Da Eva e da Adamo un paradiso fu conquistato,

creato ad immagine e sogno dell'altro:

un letto più fresco di vita d'un prato

sul quale assopirsi ogni giorno per sempre con l'altro.