Con l'aiuto di nessuno

19.05.2013 03:30

A te che solo hai ritrovato la tua uscita:

cosa ti resta in fondo a questa vita?

Un po' di carta filigrana e due bollette già pagate,

nessun amico con cui ricordar l'estate.

 

A te che sempre hai fatto tutto con le tue sole mani,

un matrimonio, quattro figli e l'oggi hai reso già domani.

 

A te che le tue ossa hai massacrato,

per arrivar contento a sessant'anni senza fiato,

con la dentiera nuova, poco udito e un grosso anello al dito,

sembianza di morale che ti frustra,

chè il sogno dei vent'anni non s'è tutto svilito,

ma geme lì in catene urlando le sue pene,

già logoro il suo rantolo gli artigli più non mostra,

perchè furon pennelli d'un disegno disperato

che vivido t'appare sulle mura di prigione

d'altezza tanto assurda quanto è lungua discussione

che potrei farti adesso per convincerti altrimenti:

la libertà di un uomo non si compra in sentimenti.