Blog

L'opera d'arte

16.05.2013 03:18

Creazioni visive che strappano istanti alla coda del tempo,

 
parole riflettono i mille colori d'un sogno fantastico,
 
scendendo sul letto d'un fiume di note decise e irruente,
 
lo sfondo scolpito da saggi maestri di scena sin dietro le quinte.
 
E' l'opera: l'arte creata ad immagine e forma del mondo.

Il gioco degli specchi

16.05.2013 03:14

Al gioco degli specchi

quattro uomini dagli occhi rossi e secchi
si divertono a riflettere
su vite, santi e guerre che non sanno.
 
S'allisciano le loro barbe incolte,
schivando certe folle ottuse e folte.
Che gli piaccia crogiolarsi in quest'affanno,
da ammettere, e poi iniziare a smettere.
 
Al gioco degli specchi
quattro uomini più saggi di due vecchi
si dilettano a riflettere,
ma non sia mai scambiandosi le parti: 
l'immagine dinnanzi è un'illusione,
e manca pure un po' di convinzione.
 
Tanto meglio rifugiarsi nelle arti 
di chi una birra apprezza più del fottere.

L'amore con te

16.05.2013 03:11
La ferocia nei suoi occhi in un lampo si trasforma in due batuffoli di zucchero filato.
 
Le parole che graffiavano l'orgoglio mi accarezzano le guance e d'ogni frivolo tabù così mi spoglio.
 
Le sue mani, prima strette in una morsa, ora morbide mi alleviano i dolori di una corsa.
 
La tristezza di una lacrima salata ora è miele che trabocca da una bocca appassionata.
 
La mia donna dai capelli come il fuoco è una dea di cui non puoi prenderti gioco.

Esordio di un nuovo italiano

16.05.2013 03:06

L'Italia ch'è desta non osa più alzare la testa,

si riempie le orecchie di festa seppure nel volto sia mesta.

L'Italia che arranca, che parla d'artrite seduta a una panca.
 
L'Italia di vecchi dementi, seduti ad un seggio, d'averci lasciato sto schifo son pure contenti.
 
L'Italia tra i banchi d'un'aula che sogna e si vizia, e intanto coltiva operosa un'innata pigrizia.
 
O popolo di schiavi 
dai figli ai propri avi
di vizi lievi e gravi!
 
O popolo drogato dalle utopiche illusioni,
che culli la tua mente con due frivole canzoni!
Risveglia nel tuo cuore le più nobili passioni,
la solidarietà tra gli uomini sia l'urlo che ora intoni.
 
O popolo di santi, di poeti e naviganti, 
di santoni, di cialtroni ciarlatani e rozzi mozzi!
Esalta invece l'arti che ti resero famoso
e nel mostrarle al mondo del tuo nome eri orgoglioso.
 
Risorgi dal torpore del tuo sonno millenario,
la libertà è il tuo prezzo di soldato mercenario.

Denaro

15.05.2013 03:26

Denaro potente passeggia da solo sul candido marmo, al seguito Crono al guinzaglio a contare i suoi passi.

E' vasto l'olimpo divino, ma il dio ha già disteso lo sguardo sul regno tra il mare ed i cieli.

Con l'occhio preciso e un pensiero feroce si scaglia sull'ultimo cuore abbattendosi atroce.

La firma che lascia sul volto inoocente è un guizzo di lama che squarcia una guancia, gli apre la carne ma non la dissangua. Gli lascia soltanto un ghignetto crudele, un finto sorriso che ispira ogni bene.

Denaro tonante tintinna dovunque, tra strette di mano e il ruggire di bombe. Si struscia e solletica un vecchio nel letto, bisbiglia maligno al fruscio d'un biglietto.

Speranza Passione Atena ed Apollo, non teme rivale, nessuno ha il controlo.

Denaro dagli occhi arrossati di noia disgiunge le mani, distende le braccia sul mondo che soffre prostrato ai suoi piedi, decide di fare tacere lo strazio, di far ritornare il silenzio che solo Natura riesce a cantare, ma vuole che il grido più forte si mozzi da solo.

Denaro impaziente solleva la sacra bilancia dai piatti dorati, che pure gli pesa alle spalle divine:

Giustizia in frantumi si sperpera lungo le rocce del monte e l'urlo dell'ultimo cuore si spegne trafitto da un'eco d'eterno dolore.

Oggetti: 41 - 45 di 45
<< 1 | 2 | 3 | 4 | 5